Chianti Rùfina DOCG 2017 Biologico “I Domi” Società Agricola I Veroni – 15% vol. – € 13,00 in enoteca.
Oggi ci cimentiamo con un vino il cui nome in Italia è noto praticamente a chiunque, ma la cui corretta identità territoriale e differenziazione sfugge ai più, enofili compresi. Tra cavilli normativi, etichette seppur a DOCG di bassa lega a costi ridicoli e svariate menzioni geografiche è facile perdersi, facendo di tutta l’erba un fascio. Noi, sempre con lo spirito di un approccio qualitativo ma alla portata di tutti, abbiamo scelto tre Cantine e tre zone ben precise (con disciplinari di produzione differenti) per un vino imprescindibile per gli appassionati: il Chianti Rùfina (nord), il Chianti Classico (cuore del Chianti, e denominazione a sè) e il Chianti Colli Senesi (sud).
La storica cantina I Veroni (le cui origini come complesso agricolo risalgono, documentate, sino al 1582) si trova a Pontassieve, a nord di Firenze, dove le connotazioni geologiche e climatiche sono molto differenti dalla Toscana centrale: il territorio è caratterizzato da declivi boschivi che non siamo abituati a vedere nelle classiche cartoline Toscane, il clima è più fresco con una maggiore escursione termica, trovandosi a ridosso degli appennini, e anche il suolo presenta conformazioni differenti, rocciose e calcaree. Il tutto si traduce in vini più dritti, sapidi e freschi, dall’acidità più viva e “montana”, e da una eleganza caratterizzante. Se tempi addietro queste tipicità erano una nota scomoda e di difficile gestione, che marcava i vini di questa denominazione come spigolosi, oggi con capacità e caparbietà i produttori del Chianti Rufina possono proporre un Chianti ben identitario, fine e dalla beva piacevole e nondimeno atto ad un buon invecchiamento.
Il Chianti Rùfina “I Domi” è certificato Biologico, ed è ottenuto da uve Sangiovese 90% Canaiolo e Colorino 10% coltivate a 250 mt s.l.m.. La fermentazione avviene in acciaio con lieviti indigeni, poi matura in botti di rovere per 12\14 mesi a cui seguono almeno 6 mesi in bottiglia prima della messa in commercio.
Il vino si presenta di un bel colore granato di media intensità. limpido e brillante. Al naso è subito fine ed elegante, senza nessun accenno alla gradazione importante (15%). E’ vivo e ben armonizzato, le note tostate e vanigliate sono in equilibrio con la frutta rossa, more e fragoline, una nota speziata di chiodo di garofano e un leggero sentore floreale di geranio, pulitissimo, piace e invita.
Appena assaggiato dà subito un bel sorso scorrevole seppur caldo e avvolgente, i toni sono più intensi di liquirizia, cioccolato e vaniglia, poi torna la frutta rossa ma matura\confettura, e un tannino scalpitante chiude subito il palato proprio quando arrivano le note finali terrose\minerali, compromettendo un pò la piacevolezza di gustare la persistenza nelle sue sfumature più fini. Questo si può prevedere, data la provenienza e la giovane età, ma va tenuto presente in fase di abbinamento, sicuramente proporlo oggi con un piatto invernale grasso e succulento può aiutare a smorzare il tannino, altrimenti si fa come quando si è in presenza di un ottimo vino non artefatto che ci ricorda che anche il tempo vuole la sua parte : si mette in cantina e si aspetta un pochino!
Una interpretazione veramente elegante per un vino con una struttura perfetta che coniuga modernità e caratteristiche di nervo e identità del vitigno e del territorio di origine. Io qualche bottiglia la metto in cantina e poi vediamo cosa succede…