Venerdì 28 settembre 2018

Vino Rosso “Shedeh” Soc. Agricola Rigoni Antonio 12,5 % vol. – € 8,90 in enoteca

Assaggiamo insieme anche questo venerdì un’altro vino della Cantina Rigoni di Chiarano, ai confini col Friuli. Questo assemblaggio di vini rossi vuole essere un omaggio della Cantina alle origini Mediterranee del nettare degli Dei, e prende nome dalle iscrizioni ritrovate su alcune anfore di vino che facevano parte del corredo della tomba di Tutankhamon. Shedeh indicava il vino più alcolico, dolce e gradevole. E’ ottenuto da uve Raboso (di cui una parte appassite), Manzoni Rosso, Carmenere e Merlot dei vigneti più antichi dell’azienda.

Lo Shedeh è stato presentato in anteprima nel 2017 a “TourismA”, il Salone internazionale dell’archeologia a Firenze, al Palazzo dei Congressi, grazie alla collaborazione dell’egittologa e storica dell’arte piemontese Donatella Avanzo che ha deciso di spingersi più in là, provando a riprodurre, insieme a Fabio Zago dell’azienda Rigoni, non solo la tomba, ma anche il vino conservato al suo interno.

https://firenze.repubblica.it/tempo-libero/articoli/cultura/2017/02/16/news/un_brindisi_col_faraone_riprodotto_lo_shedeh_il_vino_di_tutankhamon-158405057/

Vi aspettiamo per scoprire insieme il vino degli Dei!

degustazione: il vino si presenta rosso rubino intenso, con un unghia ancora viva, violacea. Indice di gioventù? Purtroppo è imbottigliato come vino da tavola, e non è per legge possibile indicare l’annata. Dal numero di lotto potrebbe essere 2016, mi riprometto di chiederlo la prossima volta che avrò una consegna. Il naso è avvolto piacevolmente dalla vaniglia della barrique, inconfondibile, a cui seguono note di frutta sotto spirito (amarene, ciliege) caratteristiche del raboso, e profumi lievi di pesca, viola e spezie (pepe verde). Nonostante il grado alcolico non eccesivo, dà una parvenza di calore non dispiacevole, che anticipa probabilmente quello che sarà la beva. Al palato ritroviamo in corrispondenza l’amarena del Raboso, che scivola comunque molto morbida per poi lasciare una sensazione acida e tannica che chi conosce questo vitigno riconosce subito, poi una pesca un pò acerba insieme ad un bel ventaglio di frutta rossa piacevole e persistente, insieme ad un finale erbaceo. Si ritrova anche la piacevole sensazione pseudocalorica. Sicuramente un vino assemblato con equilibrio, che però sarà veramente pronto fra 2\3 anni ancora, ma del resto essendo pensato per il corredo dell’aldilà di un faraone, non ha fretta!

shedeh

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