Marzemina Bianca V.B. Spumante Brut Millesimato 2017 Cà di Rajo – 11,5% vol. € 6,90 in enoteca
Un’altra degustazione a scatola chiusa, ma sulla quale metto tranquillamente la mano sul fuoco: dalla fantastica equipe Cà di Rajo ecco un’altro vino da un vitigno storico (dopo il Manzoni Rosa e ovviamente il Raboso), recuperato e proposto in versione spumantizzata, come si usava nel passato. Coltivata sulle storiche e pittoresche Bellussere delle tenute di proprietà, (cosa sono le bellussere? scopritelo qui: http://www.gamberorosso.it/it/vini/1024742-i-modelli-di-viticoltura-la-bellussera-e-vigneti-storici-nella-terra-del-piave) questa uva apprezzata da sempre nella valle del Piave dava origine allo “champagne” delle domeniche di festa, salvo poi essere, purtroppo ma magari comprensibilmente per i tempi, abbandonata in favore di vitigni più alla moda, facili da coltivare e remunerativi.
Per non dilungarmi troppo, non avendo mire da wineblogger, copio e incollo qui sotto parte del testo della presentazione al Prowein riportato sul sito della cantina, che trovate integralmente qui: http://www.cadirajo.it/blog.php?id=411
“Questo spumante nasce da un lavoro di ricerca e sviluppo di nuove tecniche di produzione – spiega Simone Cecchetto -. È una perla rarissima, la nostra è l’unica azienda a spumantizzare questo vitigno di cui esistono all’incirca una decina di ettari in Italia. Era lo “champagne” povero dei contadini della nostra terra, noi abbiamo voluto rendergli omaggio esaltandone le caratteristiche e la carica aromatica. Per questo abbiamo scelto di fare una fermentazione unica, che ci consente di ridurre l’ossidazione e i solfiti aggiunti. Il risultato è unico, un brut con 6 grammi di residuo zuccherino e profumi intensi”.
A venerdì!
Degustazione: il vino si presenta color paglierino chiaro e brillante, si nota subito la spuma cremosa e bollicine molto fini. Al naso al primo approccio si percepiscono i lieviti della rifermentazione e una volta sgombrato il campo arrivano belle sensazioni floreali, come di fiori d’arancio lievi, frutta a polpa gialla e un aroma di erba limone. Al palato si riconferma la sensazione di lieviti freschi, ovviamente distante dalle note evolute del metodo classico ma piacevole, che ricorda sì i frizzanti imbottigliati in casa. Il corpo è effettivamente fresco e leggero, come si conviene ad uno spumante conviviale, con sapori delicati di miele d’acacia, agrumi e uvaspina. Asciutto, molto cremoso effettivamente e con una nota di sapidità e acidità finale piacevole. Personalmente lo ritengo originale e piacevolmente fresco, distante dalla aromaticità del Prosecco e con una personalità propria. Benvenuto sugli scaffali della Botte Piccola!