Bonarda O.P. doc Bosco Longhino senza solfiti, fermo 12,5 % , 2015. € 8,50 in enoteca.
Nella settimana in cui abbiamo ricevuto la certificazione “sono sostenibile” della cam. comm. di Bergamo, e come episodio pilota di questa nuova sezione del sito, ritengo sia di buon auspicio iniziare con un vino facile e conviviale ma non banale, di vocazione sana, senza aggiunta di solfiti. L’azienda Bosco Longhino la conosco molto bene personalmente in quanto mia fornitrice anche di vini sfusi, persone splendide, alla quarta generazione di vignaioli.La cantina si trova a S. Maria della Versa, frazione Molino Marconi, e dispone di 30 h. di vigneti di proprietà coltivati con le classiche varietà presenti in Oltrepò. Azienda attenta alle tematiche ambientali, aderisce al programma della regione Lombardia di sviluppo rurale adottando vari accorgimenti di tutela ambientale. L’annata 2015 è la prima di cui hanno proposto questo prodotto senza solfiti che degusteremo domani…io lo conosco già, e riserva sorprese, vi aspettiamo!
http://www.bosco-longhino.it/azienda/
nota inizio degustazione: importantissimo, e non tutti i mali vengono per nuocere direi, l’approccio alla degustazione: se siete come me oggi raffreddati e sotto aspirina, tenetene conto! Temperatura del vino, bicchiere, stato di salute, profumi sulle mani o sul corpo etc…prima di sparare sentenze, pensare bene. Io ho comunque nella memoria questo vino perchè bevuto da poco.
colore rosso porpora scuro, quasi impenetrabile con riflessi violetti. brillantezza non impeccabile, ma i solfiti servono anche a rendere vivo il colore, e questo non ne ha!i profumi sono comunque pulitissimi e netti: frutti bosco, fragola ciliegia e poi un pò di rosa canina. classici e fini. l’alcool e volatile sono a posto. Tipicissimo quindi azzeccato.
in bocca fruttato e fragrante come si conviene ad una bonarda, vinoso, succo d’uva. lungo. finisce un pò ruspante sulla lingua ma con un’acidità equilibratissima che pulisce benissimo la bocca e invita al sorso successivo. in un momento mi è parso di sentire della volatile ma poi basta. non faccio affidamento sui miei sensi più di tanto oggi. bisogna aspettarsi comunque che non tutte le bottiglie siano uguali e che il tempo cambi i vini più di quello che ci si aspetti, senza l’uso di solfiti, e bisogna lavorare con poco residuo zuccherino e un buona acidità, dicono. Un bonarda di qualità, che secondo me può entrare a pieno merito nella squadra delle bottiglie che ambiscono a rivalutare questa tipologia troppo bistrattata.